Il centro storico si snoda lungo Corso Vittorio Emanuele II che, nel suo tragitto nord-sud, scavalca il Canalbianco nel ramo di Castello, dando origine a riviere dalla tipica atmosfera veneziana: a destra Riviera Roma, in antico detta degli Orti, a sinistra Riviera Matteotti, anticamente Riviera Belvedere.

Nei tempi passati, nel tratto di canale compreso tra il ponte di Castello e quello girevole di Sant’Andrea, facevano scalo i barconi e i bragozzi utilizzati per il trasporto di merci (in prevalenza granaglie, farina, prodotti orticoli, legname, carbone) tra Adria, le aree del Delta e la laguna veneziana. Il carico e lo scarico dei natanti erano effettuati da facchini. Essi si succedevano in fila, curvi sotto pesanti sacchi, su strette passerelle in legno disposte tra le barche e le piazzole in muratura ricavate su muraglioni.

Indossavano quasi tutti una camicia nera, non già per adesione ad una ideologia politica allora in voga, quanto per minimizzare la polvere e le macchie che andavano accumulando. Erano divisi in gruppi chiamati “carovane”. Ciascuna aveva un capo e non erano infrequenti furibonde baruffe tra una carovana e l’altra per accaparrarsi uno scarico o ripartirsi il provento di una giornata di duro lavoro.