La primitiva Basilica della Tomba, che risale ai primi secoli dell’era cristiana, sembra essere stata costruita sui resti di una più antica basilica pagana. L’attuale assetto è soprattutto il frutto di interventi nel corso del Settecento (nuova facciata in posizione avanzata rispetto alla precedente) e di altri operati tra il 1930 e il 1940.
l nome “alla tomba” o “della tomba” sembra derivare per alcuni dal rinvenimento, proprio nei pressi dell’edificio, della tomba di un illustre personaggio romano, Quinto Tizio Sertoriano, e per altri dalla zona sopraelevata (ad tumulum) rispetto a quelle circostanti in cui sorge la basilica.
L’attuale campanile, di puro stile veneziano, è opera dell’architetto Giambattista Scarpari.
Inaugurato nel 1931, sorge per buona parte sull’area del precedente trecentesco: una tozza torre medioevale, a sua volta poggiante sul troncone di quello che, secondo la tradizione popolare, era “l’antico faro” romano dell’Adriatico.
Una lapide in latino sulla parete sud dello zoccolo ricorda l’origine della struttura con il seguente testo: Quale ero una volta – torre – e guidavo il corso delle navi – sono ancora oggi – torre – ricostruita nell’anno 1931 – e con la mia guida indico agli uomini il Cielo – e con la mia voce chiamo coloro che devono recarsi al Tempio.
L’interno della basilica custodisce alcune pregevoli opere d’arte fra le quali uno storico battistero costituito da una vasca ottagonale, un affresco quattrocentesco raffigurante la Madonna delle Grazie mentre allatta il Bambino, detta Madonna del Latte, ed una preziosa terracotta del ‘400 rappresentante la Dormitio Virginis, chiusa in una nicchia scavata alla base del campanile.